venerdì 20 novembre 2009

PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

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LUCA RINALDI SCRIVE:

Cara Laura, posso dirti che in merito alla direttiva europea, riguardo la privatizzazione dell'acqua, Ronchi probabilmente si riferisce alla famigerata "direttiva Bolkestein", norma della quale, se i deputati italiani svolgessero il loro mestiere, sarebbero a conoscenza e la sbatterebbero in faccia a tutta la maggioranza, perchè in quella direttiva nessuno obbliga nessuno a privatizzare l'acqua: la storia dell'obbligo comunitario è sabbia negli occhi. Ti rimando ad un post sul mio blog per maggior informazioni riguardo i numeri dell'affaire 'ACQUA'.
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Dopo il primo passaggio, il decreto Ronchi (un vespaio di norme buttate tutte dentro una sola legge, dalle concessioni autostradali, alla competitività dei prodotti agroalimentari fino alla privatizzazione dell'acqua), incassa la fiducia e diventa legge. L'acqua andrà in gestione ai privati. Perchè si sono prese queste decisioni e come questa volta i notabili hanno preso in giro i cittadini?

Vi sono almeno tre motivi che mostrano quanto la norma sia, primo fuoriluogo e secondo, negli interessi di tutti meno che dei cittadini. La norma sulla privatizzazione dell'acqua è stata inserita all'interno di questo decreto sugli obblighi comunitari, ma in realtà non esiste nessuna norma europea che obblighi l'Italia a privatizzare l'acqua, nemmeno la direttiva Bolkestein (vedi pag.50) sulle privatizzazioni e le liberalizzazioni, in quanto esclude, proprio all'articolo 1 quei settori che sono d'interesse pubblico. Il decreto presentato prevede che una serie di servizi pubblici locali, come l'acqua, vengano passati al mercato, quindi considerati come beni di rilevanza economica e non diritto dei cittadini.

Già oggi la presenza dei privati nel settore idrico è forte, ma i comuni riescono a partecipare alla gestione tramite società di capitale interamente pubblico, ma entro due anni, con le nuove norme, questo non sarà più possibile ed occorrerà affidare la gestione interamente a privati o a società per azioni miste, in cui i soci privati detengano almeno il 40% del capitale. Se il pubblico garantisce l'accesso alla risorsa per tutti, così, almeno nel caso dell'acqua, non sarà per i privati che fanno della logica del profitto il loro cavallo di battaglia.

Negli ultimi sette anni le tariffe dell'acqua hanno visto un'impennata del 47%, secondo le stime dell'ISTAT, impennata più alta in quei comuni dove la privatizzazione dell'acqua è già stata avviata. Si dice che questa privatizzazione porterebbe i privati ad investire sul rinnovamento del sistema idrico, fognario e di depurazione, che perde 1/3 dell' acqua durante il trasporto. Per fare questo occorrerebbe un investimeno da 60miliardi di euro. Siamo sicuri che questa privatizzazione veda automaticamente l'investimento per il rinnovo della rete idrica?

No, perchè la stessa esperienza italiana dimostra che dove la gestione idrica è privata i problemi non mancano, tant'è che nei paesi in cui questo avviene, la gente deve cucinare con l'acqua minerale, o trovarsi alle sette di mattina con l'acqua sporca che sgorga dai rubinetti, con bollette da capogiro, come gli abitanti di Ceccano, provincia di Frosinone. Appunto bollette da capogiro e qualità dell'acqua pessima, nonostante la gestione privata la faccia da padrone dall'inizio del 2008. 1500 reclami su 7000 abitanti, giusto per citare un esempio ancora in piccola scala.

Le associazioni dei consumatori denunciano possibili aumenti di tariffe anche del 30%, il che significherebbe vedere aumentare in un solo decennio (2000-2010) più della metà il costo di un bene primario e di un diritto del cittadino. D'altronde, il business in ballo si aggira sui 6miliardi di euro, come poter pensare di lasciare un'occasione così ghiotta?

Se l'Italia approva la privatizzazione, vi è da dire che a) vi arriva in notevole ritardo b) ovunque sia stata sperimentata l'idea è stata abbandonata. Esempi? A Parigi dopo 25 anni l'acqua è tornata pubblica, così anche a Montpellier ed in altri comuni francesi, giusto per ribadire che il modello privato in questo settore non s'ha da far per i transalpini. La Germania la privatizzazione l'ha bloccata, mentre in Belgio il capitolo è praticamente chiuso da tempo, mentre in Svezia, dopo un timido accenno non se ne parla più. In Olanda, addirittura, nel settembre 2004 il parlamento ha deciso, tramite legge, di impedire qualunque forma di privatizzazione dell'acqua. Le uniche zone a privatizzazione rimangono la Gran Bretagna e alcuni paesi dell'Est Europa.

Perchè tutti questi hanno fatto marcia indietro sulla privatizzazione? Forse la risposta è da ricercare nei costi: costa di più privatizzare che non tenerla pubblica. Allora perchè privatizzarla? Siamo in Italia baby, e le lobby pronte a dissanguare i cittadini sono sempre all'erta, convicendoti di fare qualcosa per il bene del paese, continuano a fare qualcosa per le loro tasche.




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Luca Rinaldi


http://lucarinaldi.blogspot.com


21 novembre 2009 17.38

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sabato 21 novembre 2009
ACQUA BENE COMUNE


PUBBLICHIAMO LA LETTERA APERTA DI ALEX ZANOTELLI da sola spiega tutta la cecità di coloro che ancora faticano a capire il valore dell'acqua e ne hanno fatto un mero esercizio politico!


Napoli, 19 novembre 2009
Acqua privatizzata

“MALEDETTI VOI….!”
Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi :” Maledetti voi ricchi….!”
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:
AI CITTADINI di
-protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;
-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.
AI COMUNI di
-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;
-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.
LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .
AGLI ATO
-ai 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.
ALLE REGIONI di
-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.
AI SINDACATI di
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
AI VESCOVI ITALIANI di
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);
-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .
ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
-informare i propri fedeli sulla questione acqua;
- organizzarsi in difesa dell’acqua.
AI Partiti di
- esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’ acqua;
-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili- sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”


Alex Zanotelli
Pubblicato da gianni conte a 1.57
Etichette: Acqua bene essenziale dell'umanità





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DIO E' MORTO

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