domenica 7 novembre 2010

Ballata del nuovo insistente


7 novembre 2010
di ilsimplicissimus2

Lo confesso, ho l’allergia al nuovo, a questa parola ormai equivoca, anzi a questa noiosa bugia: mi ricopro di bolle se la sento. E purtroppo la sento ad ogni angolo: i puscher che la spacciano non mancano di certo.

Berlusconi che da una generazione è l’uomo nuovo di questo Paese, sta accusando i colpi di un altro uomo nuovo, che tuttavia era nuovo quando quando si ispirava al vecchio fascismo, era ancora nuovo quando si alleò col nuovo Berlusconi che si ispirava al nuovismo di Craxi. E sorprendentemente è ancora più nuovo adesso che sta tentando di sbalzare di sella il Cavaliere, dichiarandolo ex nuovo.

Ma sono nuovi anche i vari leader del Pd che dopotutto o hanno traghettato il Pci a cominciare dai tardi anni ’80 verso una mutazione ideologica, oppure si sono salvati a nuoto dal naufragio della Dc. Salvo che alternativamente passano da essere nuovi a vecchi e viceversa, a seconda delle vicende di partito.

E sono nuovi pure i rottamatori di Firenze che dichiarano vecchi gli altri nuovi, pur adottando la medesima strategia che da 16 anni affligge la sinistra, anche dal lato della base: quella di cercare in un possibile ricambio di classe dirigente le idee che non maturano e il coraggio che manca. Il grido di dolore di Nanni Moretti “con questi non vinceremo mai”, dichiarato vecchio quando era nuovo e riproposto come nuovo quando è ormai vecchio.

Grazie a tutto questo nuovo il Paese cade a pezzi nelle sue istituzioni, nei suoi valori, nella sua unità, nella sua economia, nella sua coscienza, nel suo millenario patrimonio, nelle speranze e nella demografia.

Ed è ovvio: ciò che è davvero nuovo non ha alcun bisogno di essere insistentemente dichiarato tale perché la novità è evidente di per sé. Chi si dichiara nuovo, facendo di questo l’ubi consistam della sua azione, esprime solo una buona dose di autoreferenzialità e di cattiva coscienza.

Purtroppo queste sono cose vecchissime. Cioè praticamente nuove.

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